Il nuovo identikit di Denise Pipitone diffuso nei giorni scorsi ha avuto un lungo percorso ed è stato realizzato con tecnologie molto avanzate.
A ventuno anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina rapita il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo, è stato diffuso un nuovo identikit aggiornato – utilizzando la tecnologia nota come Age Progression – realizzato con le più avanzate tecnologie forensi internazionali. L’immagine, presentata dai genitori Piera Maggio e Pietro Pulizzi nel corso della puntata di Chi l’ha visto? del 29 ottobre, mostra come potrebbe apparire oggi Denise, che il 26 ottobre scorso ha compiuto 25 anni.

L’identikit ha fatto molto discutere, tant’è che i genitori della bambina hanno dovuto fare delle doverose precisazioni, e in particolare hanno dovuto spiegare che questa nuova immagine di come sarebbe oggi Denise Pipitone è frutto di un lavoro meticoloso e scientifico, basato su metodologie di “invecchiamento progressivo” adottate dai maggiori centri di ricerca mondiali. Con un post su Instagram, hanno anche spiegato di essersi affidati alla specialista di grande esperienza, Paloma Joana Galzi.
Come si è arrivati all’attuale identikit di Denise Pipitone
Infatti, Paloma Joana Galzi ha per molto tempo collaborato con The National Center for Missing & Exploited Children, il centro nazionale statunitense che da decenni lavora per il ritrovamento dei minori scomparsi. Perché la scelta di affidarsi agli americani e a questa tecnologia avanzatissima? Perché il NCMEC ha realizzato oltre 7.500 ricostruzioni di invecchiamento di bambini scomparsi da lungo tempo e circa 1.800 bambini sono stati ritrovati anche grazie a queste ricostruzioni digitali.

Nulla di improvvisato dunque, come spiegano bene i genitori di Denise Pipitone: dietro queste immagini c’è un grande lavoro tecnico, umano e scientifico, fanno sapere, e non semplici manipolazioni grafiche. Nella pratica, questo tipo di identikit vengono aggiornati ogni due anni fino al 18esimo anno di età, poi l’aggiornamento arriva una volta ogni 5 anni, inoltre questa processazione che porta a volti nuovi richiede circa otto ore di lavoro per ogni ricostruzione.
Denise Pipitone, Piera Maggio e la certezza che la figlia sia ancora viva
“Io quella ragazza, se me la vedessi davanti, l’abbraccerei fortemente. Dire che allora mentivo nei miei appelli è abominevole. Fino a prova contraria, mia figlia la cerco viva”, sono queste alcune delle dichiarazioni fatte da Piera Maggio durante l’ultima puntata della trasmissione Chi l’ha visto?, mercoledì scorso, 29 ottobre, nel corso della quale è intervenuto anche il suo avvocato, Giacomo Frazzitta, puntando ancora una volta il dito su chi, secondo la famiglia, non vuole arrivare alla verità.

La verità che è Piera Maggio a sostenere con grande sicumera e forza d’animo, dopo 21 anni: “Denise non è stata rapita dagli alieni, ma è stata rapita da persone. Ma nonostante tutto, noi non abbiamo mai smesso di credere”. Le fa eco il compagno, Pietro Pulizzi, che qualche giorno fa, a Verissimo, era uscito allo scoperto: “Ho subito un doppio dramma: una figlia che manca e altre due con cui non parlo da 21 anni. Chiediamo a chi ha preso Denise di dirci dove si trova, viva o morta che sia”.





