Imprenditore 28enne alla guida del Suv che ha ucciso il poliziotto: “Non sapevo fosse morto”

L’imprenditore di Ercolano alla guida del suv che ha ucciso il poliziotto Aniello Scarpati, è risultato positivo all’alcol test e all’assunzione di cocaina.

T. S., ventotto anni, imprenditore di Ercolano, è l’uomo che era alla guida del suv che ha travolto l’auto della polizia mandandola in un dirupo e provocando la morte di un poliziotto. L’impatto è stato devastante. Aniello Scarpati, agente e padre di tre figli, è morto sul colpo. Accanto a lui, un collega, Ciro Cozzolino, è rimasto gravemente ferito.

screen facebook volante polizia mandata fuori strada torre del greco e in una cornice uomo in manette
Arrestato il guidatore del suv che ha travolto l’auto della Polizia (cronaca4.it)

A seguito dell’incidente S. è scappato e subito gli agenti si sono messi sulle sue tracce. Dodici ore dopo, è tornato all’ospedale Maresca, con il volto insanguinato e una frattura al setto nasale. Si è consegnato spontaneamente, ma quelle parole dette agli agenti che lo hanno fermato, stanno facendo il giro del web: “Vorrei essere io quello morto nell’impatto. Come faccio ad andare avanti?

L’incidente e la ricostruzione della notte del guidatore

Le ore prima dello schianto raccontano una serata all’insegna del divertimento ai limiti della legge e di certo disegnano il profilo di una persona che non era in grado di essere al volante, in particolar modo con dei minori a bordo. Cocaina e alcol. S. era in compagnia di un infermiere quarantenne e di un altro amico, un uomo di 46 anni. Una serata tra locali, risate, alcol bevuto in eccesso, fino al momento di tornare a casa.

I tre si sono messi in macchina per raggiungere una festa, dove hanno preso a bordo la figlia tredicenne dell’uomo più grande d’età insieme ad altre due ragazze minorenni. Un gesto che denota quanta sconsideratezza possa esserci stata nelle loro decisioni. Poi la corsa verso casa, lungo una via conosciuta per le sue curve pericolose, è durata pochi minuti.

uomo con le mani sul volto e bottiglia vuota di alcol sul tavolo
Nel sangue del guidatore trovate tracce di cocaina e alcol (cronaca4.it)

I test tossicologici hanno confermato ciò che in molti avendo letto la notizia avevano ipotizzato. Nel sangue di S. c’erano tracce di cocaina e un tasso alcolemico di 1,1 grammi per litro, più del doppio rispetto al limite consentito dalla legge.

Gli inquirenti hanno formulato accuse pesantissime: omicidio stradale aggravato, lesioni gravissime, omissione di soccorso e fuga. Una realtà tragica emerge ancora una volta dal dramma accaduto, quanto le strade del nostro Paese e non solo, non siano sicure a causa di guidatori che con troppa leggerezza e poca coscienza si mettono al volante anche quando le condizioni non lo consentono.

Le parole del guidatore una volta consegnato alla Polizia

Quando è stato interrogato, T. S. ha detto di non sapere che uno degli agenti fosse morto. Avrebbe pensato, almeno all’inizio, che si trattasse solo di un incidente grave. Solo più tardi, di fronte agli investigatori, ha realmente capito ciò che aveva fatto. “Non riesco a capire come sia successo. Non volevo uccidere nessuno“. Le sue parole, riferite dagli avvocati Valentina Alfieri e Domenico Dello Iacono, raccontano un ragazzo travolto dal panico e dal peso delle proprie scelte.

S. è un giovane imprenditore che gestiva con il padre un’azienda di commercio di abiti usati. L’auto coinvolta nello schianto era stata noleggiata da poco proprio per essere utilizzata per lavoro.

Ora si trova nel carcere di Poggioreale, in attesa dell’udienza di convalida. Aniello Scarpati era un poliziotto stimato, un marito, un padre di tre bambini. La sua assenza ha lasciato un vuoto che nessuna giustizia potrà mai colmare.

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