Elia Del Grande, l’uomo che nel 1998 aveva sterminato la sua famiglia, è evaso dalla comunità che lo ospitava: l’allarme perché socialmente pericoloso.
Il 7 gennaio 1998, a Cadrezzate, in provincia di Varese, si è consumato un tragico triplice delitto: un giovane uccise i propri genitori e il fratello. Animato dal desiderio di fuggire e ricominciare altrove, progettava di rifarsi una nuova vita a Santo Domingo: quell’episodio gravissimo di cronaca nera è noto come “strage dei fornai”, perché tutti i componenti del nucleo familiare lavoravano nella panetteria del paese.

A esplodere sei colpi di pistola contro i componenti del nucleo familiare, ovvero il padre Enea di 57 anni, la madre Alida di 53 e il fratello Enrico, che di anni ne aveva 38, era stato il 22enne Elia Del Grande. Quando le forze dell’ordine arrivarono nella villetta di via Matteotti, il giovane assassino era già scappato e si era poi scoperto che si era rifugiato in Svizzera, da dove avrebbe dovuto raggiungere la capitale della Repubblica Dominicana, nei Caraibi.
Perché Elia Del Grande aveva sterminato la sua famiglia
Secondo quanto emerso dalle indagini, il giovane aveva da tempo un rapporto difficile con la madre e il fratello, verosimilmente legato anche alla gestione dell’attività di famiglia. Inoltre, pare che il 22enne intendesse impadronirsi dell’eredità familiare e appunto con questa costruirsi una nuova vita all’estero, lontano da tutto e tutti, con una giovane donna che pare avesse conosciuto qualche tempo prima.

In primo grado, Elia Del Grande venne riconosciuto colpevole e condannato a tre ergastoli per il triplice omicidio, ma in appello la condanna fu modificata – in considerazione della semi-infermità mentale, richiesta dai legali del ragazzo e concessa dai giudici – e ridotta a 30 anni. Il massacro familiare compiuto dal giovane fece molto scalpore perché la famiglia era molto conosciuta in paese, ma anche per la brutalità del gesto, che contrastava con la normalità dell’attività lavorativa che portavano avanti.
La fuga di Elia Del Grande, autore della strage dei fornai
C’è dunque un mix tra dinamiche di contrasto familiare, eredità, aspirazioni personali, psiche disturbata, dietro una strage che ancora oggi nessuno a Cadrezzate e dintorni è riuscito a dimenticare. Anche per questo, quando Elia Del Grande, nelle scorse ore, è riuscito a evadere dalla comunità dove era ospite, immediatamente è scattato l’allarme, anche in considerazione del fatto che l’uomo è ritenuto un soggetto socialmente pericoloso.

Sono passati dunque quasi 28 anni dalla strage avvenuta nel varesotto e oggi Elia Del Grande è un uomo di 50 anni, destinatario di misure di sicurezza per la sua pericolosità sociale: ogni sei mesi, viene disposta su di lui una valutazione per verificare la potenzialità e i rischi per l’incolumità sociale. Rimesso più volte in libertà, infatti, era stato denunciato per furti e molestie: scappato dalla casa lavoro di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, dove era ospite, viene ricercato nella zona d’origine e in Sardegna.





