La stella di Tottenham e Arsenal, bandiera dei Gunners per molti anni, e con diverse affermazioni, si è spenta: fu protagonista di episodi controversi.
Il mondo del calcio britannico piange la scomparsa dell’ex difensore di società quotate come Aberdeen, Tottenham e Arsenal, morto all’età di 73 anni. Nato a Edimburgo e cresciuto nel villaggio di Heriot, nel Midlothian, il calciatore di nazionalità scozzese iniziò la sua carriera professionistica con l’Aberdeen nel 1970. Con quella squadra collezionò oltre 180 presenze, diventando uno dei pilastri della difesa prima di trasferirsi al Tottenham Hotspur nel 1975.

Profondo il lutto della squadra di Haringey, sobborgo londinese, per la morte del calciatore: il suo nome era Willie Young e la sua morte ha fatto il giro del mondo del calcio britannico. Col Tottenham ha esordito in un pareggio 1-1 con il Leeds United e nel corso di due stagioni ha disputato 64 partite, realizzando anche quattro gol. Nel 1977 Young compì un trasferimento destinato a far discutere: il passaggio ai rivali del Nord di Londra, l’Arsenal, dove ritrovò il suo ex allenatore Terry Neill.
La vittoria della FA Cup coi Gunners e gli applausi del pubblico
In quegli anni coi Gunners, è arrivata la sua consacrazione come calciatore e perno difensivo: con la sua imponente statura di 1,90 metri e i suoi inconfondibili capelli rossi, divenne rapidamente una figura di riferimento. Insieme a David O’Leary, Young guidò la difesa dell’Arsenal in uno dei periodi più intensi della storia recente del club, raggiungendo tre finali consecutive di FA Cup tra il 1978 e il 1980.

Di quegli anni all’Arsenal, negli occhi e nel cuore dei tifosi resterà sempre il ricordo indelebile della vittoria della FA Cup, al secondo tentativo, dopo una prima finale persa: Young e compagni di squadra alzarono la coppa, infatti, nel 1979 con la vittoria per 3-2 contro il Manchester United nella celebre “finale dei cinque minuti”, una delle partite più emozionanti mai giocate a Wembley. Ma come vedremo a breve, la sua carriera è stata segnata anche da un episodio molto discusso.
Gli episodi controversi che ne hanno segnato la carriera
Infatti, l’intera carriera di Willie Young ha una macchia di “antisportività” per quanto avvenuto nella finale di FA Cup del 1980 contro il West Ham, con l’Arsenal sotto di un gol: il difensore atterrò volontariamente il diciassettenne Paul Allen lanciato a rete, impedendogli un gol quasi certo. L’arbitro estrasse solo il cartellino giallo, ma il fallo provocò un acceso dibattito nazionale e portò, due anni più tardi, all’introduzione della regola dell’espulsione per fallo da ultimo uomo.

Con la maglia dell’Arsenal, Young disputò 237 partite, partecipando anche alla finale di Coppa delle Coppe del 1980 persa ai rigori contro il Valencia: in quel torneo, venne inserito nella top 11, ovvero nella squadra ideale, per le sue prestazioni. Nonostante la buona carriera, non venne mai convocato dalla nazionale scozzese, a causa di un brutto episodio di cronaca avvenuto nel 1975 in una discoteca di Copenaghen, che portò alla squalifica a vita di cinque giocatori scozzesi.





