Nuove ipotesi sulla sparizione di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori: si cerca di far luce sulla morte di Fausto Fini, avvenuta poco prima delle loro scomparse.
Si cerca di fare luce sui misteri che ruotano intorno alla morte di Fausto Fini, un giovane militare dell’Aeronautica che venne trovato senza vita il 15 agosto 1981 nel suo letto a Roma, in un appartamento di via Goito. Il caso, archiviato all’epoca come morte naturale per una presunta “ipoplasia aortica” e uno scompenso cardiocircolatorio, torna infatti a far discutere, perché la sua morte potrebbe essere legata a due cold case che da oltre 40 anni scuotono l’opinione pubblica italiana.

Come ricostruito con un articolo sul Corriere della Sera da Fabrizio Peronaci, la più importante firma italiana in materia di giornalismo investigativo, oggi la morte di Fausto Fini sembra tornare al centro dell’attenzione per i numerosi elementi poco chiari che emergono dal racconto della sorella del giovane militare, ovvero Antonella Fini, che sarebbe una figura legata al mistero delle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori.
La figura di Marco Accetti e il legame tra la morte di Fausto Fini e la scomparsa di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi
La donna, compagna di scuola di Mirella Gregori, sostiene di essere stata a lungo pedinata e molestata da un uomo misterioso, identificato in seguito come Marco Accetti, figura controversa e che in più occasioni è entrata nel caso della scomparsa della Gregori, avvenuta il 7 maggio 1983, e di Emanuela Orlandi, avvenuta poco più di un mese dopo, il 22 giugno 1983. Secondo il suo racconto, già a partire dal 1980 qualcuno la osservava e la pedinava.

Antonella Fini ha spiegato che un misterioso personaggio, già all’epoca, la chiamava al telefono e si introduceva persino nella sua abitazione, rubandole chiavi e documenti. La mattina della morte del fratello, mentre la famiglia si trovava a Montebuono, la giovane avrebbe ricevuto una telefonata inquietante da un certo “Paolo”, il quale le diceva di averla vista proprio in quei giorni: si sarebbe trattato di Accetti, componente di una banda che organizzava rapimenti. Ma cosa c’entra questo con la morte del fratello Fausto?
La verità sulla morte di Fausto Fini: cause naturali o c’è dell’altro?
Secondo quanto scrive Peronaci, diversi dettagli non tornino nella ricostruzione ufficiale: Fausto Fini era stato ricoverato nei mesi precedenti per epatite virale e aveva effettuato numerosi controlli medici, compresi quelli per la leva militare. Come mai nessuno si era accorto della malformazione cardiaca, che poi lo avrebbe ucciso? Un’interrogazione parlamentare, presentata nel 1982, chiedeva chiarimenti sulle cause del decesso e la risposta del Ministero della Difesa fu vaga e non sciolse i dubbi.

Ci sono poi le parole di Marco Accetti, che sostiene di essere entrato con dei complici in casa Fini, duplicando le chiavi, per “frugare tra i fogli del ragazzo”. Sempre il fotografo romano sostiene che Antonella Fini sarebbe stata inizialmente una delle giovani “attenzionate” dal gruppo che poi avrebbe rapito invece Mirella Gregori. Dunque, la presenza di Fausto Fini, militare e protettivo nei confronti della sorella, sarebbe stata vista come un ostacolo: da qui l’ipotesi di una morte non naturale, come sempre creduto finora.
I casi della scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori non sono collegati?
Se questa ipotesi di una banda che in quegli anni “attenzionava” ragazzine allo scopo di rapirle si rivelasse esatta, si potrebbe quantomeno fare luce almeno sulla scomparsa di Mirella Gregori, ma nello stesso tempo – rispetto a quanto accaduto più volte in passato – la sua sparizione potrebbe essere non direttamente collegata a quella di Emanuela Orlandi, come peraltro ha di recente suggerito anche Pietro Orlandi, da sempre alla ricerca della verità sulla sorella.
L’uomo, ascoltato dalla Commissione bicamerale di inchiesta sulle scomparse delle giovani nel 1983, lo scorso 7 ottobre, ha rilanciato sulla pista londinese che riguarda il mistero della sorella e a fine audizione si è detto fiducioso sul fatto che il giallo di Mirella Gregori possa essere risolto: “Li non c’è il Vaticano di mezzo, qui c’è il Vaticano di mezzo, sono due storie completamente diverse e già sarebbe tantissimo”, sono state le sue parole.





